BERGAMO PIAZZA VITTORIO VENETO

FEBBRAIO 1944

LE FORZE ARMATE REPUBBLICANE RENDONO GLI ONORI

DURANTE LA CERIMONIA DI GIURAMENTO ALLA R.S.I.

lunedì


CIMITERO DI BERGAMO  

COMMEMORAZIONE DEI CADUTI DELLA R.S.I.

LUNEDI' 10 GIUGNO 1940 ORE 18,10
BERGAMO PIAZZA LITTORIO
LA POPOLAZIONE ACCORRE IN MASSA 
PER ASCOLTARE IL DISCORSO DI MUSSOLINI 
DELLA  PROCLAMAZIONE DELL' ENTRATA IN GUERRA


DISLOCAMENTI DELLE FORZE ARMATE ITALO/TEDESCHE IN CITTA'

1) Palazzo Frizzoni – sede del Podestà
2) Via Angelo Mai angolo Foro Boario – Opera Nazionale Balilla
3 ) Casa del fascio –  sede del  Partito Fascista Repubblicano
4) Via T. Tasso 6 – sede della Prefettura
5) Via T. Tasso 14 - sede del Gruppo corazzato Leonessa
6) Via T. Tasso 16  - uffici del Tribunale speciale per la difesa dello Stato
7) Via Galliccioli – sede della 612a Compagnia Ordine Pubblico 'Bergamo' della GNR
8) Caserma 'Montelungo' -  sede del Comando presidio aeronautico e della  Polizia militare tedesca
9) Largo Porta Nuova – sezione bergamasca del partito nazionalsocialista (NSDAP)
10) Lazzaretto – caserma “Seriate”, sede del  17° reggimento di fanteria
11) Piazza Dante – Presidenza del Tribunale speciale per la difesa dello stato
12 ) Via Suardi  Caserma Scotti -  sede del primo  Squadrone autonomo di cavalleria
13) Via Zambonate 33 – sede del gruppo rionale fascista
14) S. Agostino -  sede del  Distretto militare  di Bergamo
15 Teatro Sociale – sede del gruppo rionale di Città Alta
16 ) Via Locatelli 61 – convento delle monache domenicane divenuto carcere
17) Cittadella – presidi militari e uffici tedeschi
18) Collegio Baroni – carcere del Tribunale militare tedesco
19) Seminario vescovile – comando militare (MK 1016) delle truppe tedesche
20) Convento San Francesco - sede del 612° Comando provinciale della Guardia nazionale repubblicana.
21) Viale Vittorio Emanuele 26 – sede del comando bergamasco delle SS
22) Via Mario Bianco 1 – sede della Questura
23) Via XX Settembre 6 –  centro arruolamento delle SS italiane, Allo stesso numero era anche la sede del Comando Tappa della X Mas.
Entrambi gli uffici si trasferirono poi in via Clara Maffeis 2, allora via Gino Negri.
24) Via Garibaldi 25 - villa Venier - sede dello Stato Maggiore dell'Esercito della RSI
25) Villa Bizioli  - sede della Flak e comando della contraerea tedesca

Partito Fascista Repubblicano Federazione di Bergamo
Tessera provvisoria rilasciata in data 15 settembre 1943

A BERGAMO OLTRE IL POLIGRAFICO DELLO STATO E LA DIREZIONE DELLA BANCA D’ ITALIA VIENE INSEDIATO IL MINISTERO DELL' ECONOMI CORPORATIVA
GUIDATO DALL' ING.  ANGELO TARCHI 
CHE DAL 1° GENNAIO 1944 SUCCEDETTE A SILVIO GAI
 TARCHI AL BALCONE DEL MINISTERO


GAZZETTA UFFICIALE D’ ITALIA
9 MARZO 1944 A. E.F. XXII
ISTITUZIONE DEL TRIBUNALE MILITARE PROVINCIALE STRAORDINARIO
ARTURO BIANCHI VIENE NOMINATO COMPONENTE DEL TRIBUNALE

E IL PROF. MARIO RASI  PUBBLICO ACCUSATORE


10 settembre 1943- una colonna motorizzata germanica proveniente da Brescia occupa la città dopo essersi ricongiunta con un gruppo di avieri che presiedeva l’ aeroporto di Orio.
14 settembre 1943- viene pubblicata una chiamata di legionari presso il comando della Milizia
15 settembre 1943- in città si tiene una riunione di fascisti
2 ottobre 1943- viene sostituito il Prefetto dr. Gianni Trapani con Raffaele Redogna
21 ottobre 1943-viene nominato nuovo Prefetto Emilio Grazioli ed il bergamasco Cesare Augusto Carnazzi diventa Prefetto di Aosta
11 novembre 1943- Alberto Belli è il nuovo Questore
28 ottobre 1943- inizia la pubblicazione il quotidiano “Bergamo Repubblicana” quale voce del fascismo locale, lo dirige Arturo Abati e capo redattore Franco Gracis
11 novembre  1943- la G.N.R. compie un’ azione contro la cosi detta “Banda della Maresana”
29 novembre 1943-  a Lovere vengono uccisi da badogliani il notaio Paolo Rosa e l’ impiegato dell’ ILVA Giuseppe Cortesi. La G.N.R. iniziano subito la caccia ai responsabili  e tredici partigiani vengono catturati, verranno tutti fucilati nei luoghi dove sono stati uccisi i due esonenti fascisti
2 gennaio 1944- il legionario Antonio Cristofero viene aggredito e malmenato in città
5 gennaio 1944-la G.N.R. uccide in Bergamo in via Paleocapa,Vittorio Perico
5 gennaio 1944- a Zogno i partigiani feriscono il brigadiere Cristoforo Bonzi della G.N.R. e il milite forestale Simeone Licini
6 gennaio 1944- a Zambla la G.N.R. cattura quindici partigiani della brigata “Matteotti”
16 gennaio 1944- a Zambla la  compagnia “O.P.” si scontra con i partigiani della brigata “Matteotti” vengono catturati quindici partigiani e uno muore nello scontro
20 gennaio 1945- il tribunale tedesco condanna a morte Cesare Consonni per detenzione d’armi e favoreggiamento del nemico
20 gennaio 1945– sfila per la città il gruppo “Terraciano” dell’ Aviazione Repubblicana in partenza per il fronte orientale
20 gennaio 1944- a Tagliuno la brigata “Garibaldi” uccide un milite forestale e ne ferisce due
1 febbraio 1944 in città vige il coprifuoco dalle ventitrè alle cinque
4 febbraio 1944- Emilio Grazioli viene confermato capo della provincia, affiancato dal vice prefetto dr. Bianchi di Lavagna. Il rag. Angelo Berizzi  federale del P.F.R. subentra al triunvirato, eletto dagli iscritti, che fino a quel momento aveva retto la federazione provinciale La città di Bergamo ha per segretario del fascio il tenente Umberto Locatelli ed è divisa in quattro gruppi rionali. Hanno aderito in tutta la provincia 4500 cittadini. Segretaria femminile  è la professoressa Myriam Bondioli con 1110 iscritte delle quali 484 in città
16 febbraio 1944- a Zambla la G.N.R. ha uno scontro con i partigiani
18 febbraio 1944- la “Voce Repubblicana” denuncia l’ esosità della borsa nera
2 marzo 1944- in tutta l’ Italia settentrionale si verifica uno sciopero generale dell’ industria, in provincia scioperano la Dalmine la Rumi e la Meli
4 marzo 1944- l’ ing. Antonio Berizzi viene nominato commissario prefettizio al comune di Bergamo
10 marzo 1944- un gruppo di militari aggredisce sul Sentierone alcuni giovani considerati  degli imboscati
18 marzo 1944- a Zogno e San Pellegrino vengono sparati colpi di arma da fuoco contro le caserme della G.N.R.  le case del Fascio e abitazioni di fascisti
20 marzo 1944- viene sostituito il ten. col. Von Detten con il col. Hahn al comando tedesco della piazza
21 marzo 1944- il coprifuoco in città è dalle ventiquattro alle cinque mentre in provincia inizia alle ventitrè
22 marzo 1944- presso la federazione fascista è aperto un ufficio di arruolamento per la costituzione di un reparto provinciale localmente noto  come “compagnia volontari garibaldine”. Comandante è il maggiore Giuseppe Troiani, gli uomini vengono addestrati dal ten. Gambara
3 aprile 1944- nelle valli a causa di iniziative partigiane in particolare  a Foppolo, Gromo e Gorno il coprifuoco viene anticipato alle ventuno, a Misana i contadini sospendono la trebbiatura per paura di rappresaglie
5 aprile 1944-al comando provinciale dell’ esercito il col. Albertazzi sostituisce  il col. Ferruccio Bianchi
6 aprile 1944-il giornale “Bergamo Repubblicana” apre una sottoscrizione per la raccolta di fondi destinati all’ offerta di paracaduti all’ Aviazione Repubblicana
13 aprile 1944- la “O.P.” compi un rastrellamento contro la brigata “Camozzi” ad Ardesio e Gromo
16 aprile 1944-dalla città parte un reparto di alpini del 2° Reggimento Artiglieria da montagna
22 luglio 1944- rastrellamento a Villa d’ Ogna
23 aprile 1944- a Sovere viene ucciso l’ aiutante della G.N.R.
25 aprile 1944 a Sovere vengono uccisi due militi della G.N.R.
2 maggio 1944- volontarie bergamasche , tra di loro la dott.ssa Anna Petrali  Cicogna, partono per Venezia dove partecipano al I° corso Servizio Ausiliario Femminile. il comando S.A.F. di Bergamo aveva sede presso la Casa Littoria mentre l’ accantonamento era presso l’ Istituto Tecnico di via T. Tasso Vi era inoltre per le ausiliarie fra le quali un medico la dott.ssa Mazza de Piccoli , presso la stazione ferroviaria, un posto di ristoro lo stato maggiore del S.A.F. di Bergamo oltre che sulla comandante  contava su di un vice-comandante la dott.ssa Emma Rossi, su due capi gruppo Irene Bettinelli responsabile per l’ addestramento e Anna Lia Lojola. Pare che alla fine delle ostilità le ausiliarie giustiziate non furono meno di seimila
7 maggio 1944- la compagnia “O.P.” rientra dall’ addestramento, la compagnia “O.P.” del 612° comando provinciale di Bergamo aveva una forza di 150 militi, 20 sottufficiali sette ufficiali, comandante il cap. Aldo Resmini, vice il ten. Luigi Bolis, ufficiali i tenenti Eugenio Bini, Bruni Gazzola, Franco Mangialardo Bruno Brunotti Luigi Mariotti. Sottufficiali angelo Gualdi, Vincenzo Agostinelli, giulio Allegretti, Lino Peruta e i brigadieri Beretta, Gusmini, Bersani, Caldara, Pelliccioli, Pezzotta. Passani, Assolari, completavano l’ organico quattro ausiliarie. La massa dei militi è di sicura fede fascista, vi furono solo due eccezioni alla lealtà il legionario Giuseppe Locatelli fucilato il 16 gennaio 1945 e Giuseppe Gambirasio fucilato per diserzione. La compagnia “O.P.” ha la sede  in Via Galliccioli 3
15 maggio 1944- il capo della provincia Emilio Grazioli viene sostituito dall’ ing. Rodolfo Vecchini, proveniente da Pavia
15 maggio 1944- viene rimosso il questore Alberto Belli e questura sarà retta dal magg. della G.N.R. Ludovico Maffei
22 maggio 1944-parte per l’ addestramento una compagnia di “Fiamme Bianche” volontari di quindici/sedici anni , figli di famiglie fasciste
23 maggio 1944- a Trescore Balneario scontro tra la G.N.R. e alcuni ribelli, negli scontri muore Agostino Belotti e vengono catturati sei partigiani
23 maggio 1944-la compagnia “O.P.” parte per la Toscana
23 maggio 1944- Il ten. col. Nicola Mariotti assume ufficialmente l’ incarico di comandante provinciale della G.N.R. e contemporaneamente viene sciolta la XIV legione “Camice Nere”
23 maggio 1944- si costituiscono i fasci di Villongo e Valbrembo
24 maggio 1944-il battaglione “Bergamo” raggiunge la sede di addestramento in Germania
2 giugno 1944-viene promosso a maggiore Giustino Marinelli che assume il Comando del raggruppamento “Bergamo della G.N.R., la stazione di Bergamo Bassa è comandata dal maresciallo dei carabinieri Guglielmi
17 giugno 1944-a Bergamo vi è l’ apertura di un altro gruppo rionale del P.N.F. il “Garibaldi” alla direzione del quale gli iscritti eleggono un triunvirato composto da Filippo Fichera, Giuseppe Fiammarelli e  Luciano Benigni
22 giugno 1944-a Brembilla viene ucciso l’ aiutante della G.N.R. forestale Angelo Grassi
22 giugno 1944 a S. Domenico d’ Albegno viene assassinato il milite scelto Angelo Maestroni
23 giugno 1944- il gruppo da trasporto aereo “Trabucchi” parte per il fronte orientale
26 giugno 1944- appartenenti alla brigata “Nullo” assaltano il distaccamento della G.N.R. di Endine Gaiano
26 giugno 1944-appartenenti alla brigata “Camozzi” assaltano la stazione di Gromo
27 giugno 1944- a Branzi la brigata “Fratelli Calvi” assalta la caserma dei carabinieri
27 giugno 1944-viene organizzato un rastrellamento della G.N.R. contro la 86° brigata “Garibaldi” in val Seriana, val Brembana e Valsassina
27 giugno 1944-viene prolungato il coprifuoco a Rovetta e a Alzano Lombardo per il sabotaggio alle linee di comunicazione
28 giugno 1944- la brigata “fratelli Calvi” tenta senza successo l’ assalto alla caserma di Ponte S. Pietro
28 giugno 1944- a Foppolo viene devastata la colonia montana predisposta ad accogliere lavoratori nel periodo delle vacanze
6 luglio 1944- bombardamento di Dalmine, l’ azione aerea più grave della bergamasca, 278 sono i morti e 800 i feriti, il numero dei morti è così elevato perché le sirene non danno l’allarme e i lavoratori non fanno in tempo a scendere nei rifugi. I fascisti accusano i la resistenza di aver sabotato i congegni di allarme
10 luglio 1944- questore diventa Pier Luigi Casadei, segretario del capo della provincia è il magg. Luigi Cerabolini
12 luglio 1944- a Bergamo viene costituita la “ Brigata Nera”
13 luglio 1944- a Endine una pattuglia della G.N.R. cattura quattro ribelli
19 luglio 1944- a Bergamo in Viale Italia viene assassinato il fascista Gianni Favettini dirigente del fascio locale
25 luglio 1944- viene consegnato lo stendardo e la “ Brigata Nera” assunse la denominazione di XI Brigata Nera “ Giuseppe Cortesi” prendendo il nome del reggente il fascio di Lovere assassinato con il Dr. Rosa. Comandante della “Cortesi”  è il commissario federale Angelo Berizzi, vice-comandanti furono Celeste Massone e Tobia Ceserani , che guidavano il 1° e 2° battagliano, mentre il 3°, dislocato in val Seriana era comandato da Alessandro Zanoletti e aveva sede a Clusone. In val Brembana la 1° compagnia era guidata dal cap. Aldo Bondioli. Il 2° battaglione ubicato nella bassa bergamasca era composto dalla 4°-5°-6° compagnia. A Caravaggio vi era il comandante del reparto Tobia Cesarini. Inoltre a Caravaggio vi era di presidio la 4° compagnia al comando della quale era Giorgio Fugazzola. A Treviglio la 5° compagnia con comandante Carlo Bancetti; la 6° compagnia a Romano Lombardo agli ordini di Stefano Possenti
27 luglio 1944- a Foppolo viene assassinato Antonio Bianchi commissario prefettizio
25 luglio 1945- mitragliamento del treno Bergamo/Brescia  con dodici morti
25 Luglio 1944- Ponte San Pietro viene bombardata con quattro morti. E mitragliamento della zona di Zanica
28 luglio 1944- i partigiani attaccano Brembilla e Branzi
29 luglio 1944- l’ ufficio politico della questura viene affidato al commissario Giovanni Pirrone con vice i commissari Morbidelli e Ansuini
30 luglio 1944- il segretario del  P.N.F.  Alessandro Pavolini manda un ispettore l’ avv. Florio, Viene convocato il tribunale straordinario che esamini la situazione dei ribelli arrestati; lo presiede il ten. col. Dainoti e p.m. è l’ avv. Molteni
30 luglio 1944- a Branzi viene effettuato un rastrellamento da agenti inquadrati nella legione “Caruso” reparto mobile di Milano
30 luglio 1944- a Sedrina la brigata “Garibaldi” in uno scontro riporta quattro feriti
2 agosto 1944- alla periferia della città viene effettuato un mitragliamento aereo con due morti
3 agosto 1944- altro mitragliamento aereo
6 agosto 1944- viene assaltato alla Cantoniera della Presolana un distaccamento di tedeschi
10 agosto 1944- in provincia di Bergamo viene effettuato un altro mitragliamento aereo con due morti e un bombardamento con dieci morti
15 agosto 1944- azione della “O.P.” in Val Seriana
21 agosto 1944- nella notte vengono effettuati mitragliamenti e bombardamenti della città e provincia
22 agosto 1944- la “O.P.” interviene in Val Vertova contro la brigata “Camozzi” che subisce forti perdite
31 agosto 1944- a Fonteno la 53 “Garibaldi” uccide tre soldati tedeschi e  ne cattura ventisette
3 settembre 1944- la brigata “Camozzi” assalta il presidio germanico al Passo della Manina
5 settembre 1944- a Seriate il coprifuoco viene anticipato alle ventidue, mentre a Nozza viene anticipato alle venti
8 settembre 1944- a Selino i partigiani attaccano il distaccamento della G.N.R.
11 settembre 1944- a Olmo cade lo squadrista Guido Bolis
18 settembre 1944- la brigata nera si trasferisce da Bergamo a Vercelli con 144 militi al comando di Ivo Marini dove opererà fino al 20 Ottobre
21 settembre 1944- rastrellemanto a Olmo e Pizzoli dove vengono arrestati tredici sospetti
22 settembre 1944- a Mozzo la compagnia “O.P." interviene contro la brigata “Calvi”  che perde undici uomini
22 settembre 1944- ola brigata “24 Maggio” assalta il posto di avvistamento aereo di S. Pietro di Orzio uccidendo due avieri e ferendone quattro
4 ottobre 1944- la 612° compagnia con la 648° “Macerata” opera in Val Brembana
5 ottobre 1944- è fatto divieto di usare ilo telefono dalle ore diedi-dodici e quindici-diciassettetrenta
5 ottobre 1944- a Treviglio il coprifuoco viene portato alle ventiquattro mentre a Boltiere alle ore ventuno, a Gandino dopo un’ azione di sabotaggio vengono sequestrati tutti gli apparecchi radio mentre a Lovere viene proibita la caccia
6 ottobre 1944- si apre al teatro Donizetti la stagione lirica con la “Francesca da Rimini”
12 ottobre 1944 Bergamo viene bombardata
21 ottobre 1944- Ponte San Pietro è pesantemente bombardata, i morti sono quindici e quaranta i feriti
22 ottobre 1944- Val Vertova la compagnia “O.P.” agli ordini di Resmini cattura quindici partigiani
23 ottobre 1944-la compagnia "O.P." è in val Borlezza dove cattura sette partigiani, cinque dei quali stranieri
24 ottobre 1944- Ponte San Pietro è nuovamente bombardata, i morti sono quaranta
27 ottobre 1944- in Val Camonica e Cavallina viene effettuata una azione ad opera della "O.P.” Macerata”
27 ottobre 1944- la O.P. si scontra con dei ribelli in val Bondione
28 ottobre 1944- a Gromo e a Gandellino la compagnia affronta bande di ribelli
29 ottobre 1944- Viene mitragliato il tram Bergamo/Monza ventiquattro persone muoiono e quaranta rimangono ferite
30 ottobre 1944-a Bergamo partecipano ad una riunione indetta dal P.N.F. cinquemila profughi delle provincie invase
1 novembre 1944-in val Cavallina viene organizzato dal commissario Pirrone della questura un rastrellamento
5 novembre 1944- a Treviglio viene ucciso il  s.ten. dell’ esercito Renato Terzi
7 novembre 1944- tre cacciabombardieri affondano sul lago d’ Iseo la motonave “Sebino”  il risultato è di sessantun morti e sessanta feriti. La motonave non trasportava nessun militare
7 novembre 1944- a Ponte san Pietro scoppia un ordigno lanciato da una precedente incursione provoca otto feriti
9 novembre 1944- a Rota Imagna viene ucciso lo squadrista Martino Locatelli
12 novembre 1944-  a Bergamo trecento Ausiliarie prestano giuramento alla R.S.I.
14 novembre 1944- Il ten. Col. Augusto Vandini sostituisce al comando militare provinciale il col. Albertazzi
15 novembre 1944- la “O.P.” esegue un rastrellamento in val Brembana
18 novembre 1944-in Val Camonica e in Val Cavallina viene svolto un rastrellamento a opera dei militi della “Tagliamento e di truppe dell’ esercito
19 novembre 1944- a Gandino viene ucciso il capitano Lorenzini
19 novembre 1944- la o:P. “Bergamo” esegue operazioni a Serina, Cornalba, Dalmine, Scanzorosciate, Vedeseta, S. Antonio Abbandonato ed in val Imagna
20 novembre 1944- A Bergamo un bombardamento causa dieci morti e diciassette feriti
23 novembre 1944 – Viene mitragliato il treno Bergamo-Milano,  quattro morti e dieci feriti
25 novembre 1944- uomini della “O.P.” sono impiegati allo stabilimento metallurgico di Dalmine
25 novembre 1944 – la compagnia O.P.” esegue altri rastrellamenti  contro le “Fiamme Verdi” e la brigata  “24 Maggio” vengono catturati ventuno partigiani, altri rimangono sul terreno
28 novembre 1944- a Stezzano il coprifuoco viene anticipato alle 20 causa l’ aggressione subita da tre militari
29 novembre 1944- a Bergamo cadono un ufficiale italiano e un maresciallo tedesco
29 novembre 1944- Antonio Berizzi viene sostituito come podestà da Giovanni Guaitani
30 novembre 1944- viene mitragliato il treno Bergamo-Milano, un morto e tre feriti
10 gennaio 1945- Rastrellamento a Branzi della G.N.R. e della Compagnia della Brigata Nera di S. Martino de Calvi
22 gennaio 1945- la Brigata Nera di S. Martino de Calvi effettua una ricognizione
24 gennaio 1945- Viene stabilito un presidio a Branzi composto da appartenenti della Brigata Nera
25 gennaio 1945- Agenti della compagnia ausiliaria P.S. eseguono un a ricognizione nella zona dei laghi Gemelli
29 gennaio 1945- a Colzate durante un mitragliamento vi sono tre morti
29 gennaio 1945- a Verdello durante un mitragliamento restano sul terreno tre civili uccisi
9 febbraio 1945- a Selvino durante un agguato muoiono il s.ten. della X^ MAS Giovanni Corveddu e due agenti di P.S.
9 febbraio 1945- viene assaltato un posto di blocco della P.S. a Torre Boldone
15 febbraio 1945- a Endenna una pattuglia della G.N.R. in uno scontro con i ribelli perde tre militi
16 febbraio 1945- appartenenti alla brigata “24 Maggio” uccidono a Ranica lo squadrista Cortinovis
17 febbraio 1945- a Zambla i partigiani uccidono tre “spie”
18 febbraio 1945- la legione “Tagliamento" opera in val Cavallina, val Bondione e nella zona di Rovetta
2 marzo 1945- a Carona la 612° O.P. ha uno scontro con una banda partigiana che perde due uomini
7 marzo 1945- tre morti in un mitragliamento in provincia
14 marzo 1945- quattro morti nel bombardamento di Bergamo
16 marzo 1945- la “Voce Repubblicana” pubblica l’ elogio del comando germanico al battaglione “Bergamo” per l’ operazione svolta nel vercellese, nella quale la O.P. “Bergamo” ha avuto tre caduti
18 marzo 1945- nelle vicinanze di Gandino durante un’ azione di pattugliamento vengono uccisi il comandante della 8^ compagnia delle “Brigate Nere”  il cap. Angelo Lorenzi ed un milite
3 aprile 1945- in val Brembana e Imagna la 68^ brigata “Garibaldi” cattura e uccide non meno di dieci fra militari e civili accusati di essere fascisti
3 aprile 1945- nelle valli a causa di iniziative partigiane in particolare  a Foppolo, Gromo e Gorno il coprifuoco viene anticipato alle ventuno, a Misana i contadini i contadini sospendono la trebbiatura per paura di rappresaglie
4 aprile 1945- vengono rinvenuti  manifesti contro i fascisti a Villa d’ Almè, San Martino de Calvi, Roncobello e Foresto Sparso
5 aprile 1945- a Foresto Sparso viene minacciato di morte il fiduciario del fascio, Chitto, a Verdello viene svaligiato il magazzino comunale
11 aprile 1945- a Gandino la brigata “Garibaldi” effettua un’ incursione, trova resistenza e due partigiani muoiono.
11 aprile 1944- a Vertova durante un bombardamento muoiono cinque persone
12 aprile 1945- a Pizzino di Taleggio venne uccisa l’ ausiliaria Graziella Saiù
15 aprile 1945- a Monte di Nese combattimenti contro un reparto di russi dell’ Azerbaijan
25 aprile 1945- il cap. Resmini decide di trincerarsi in caserma quando la città non potrà più essere tenuta in attesa degli angloamericani. Giunge però dal comando provinciale l’ ordine di raggiungere la Valtellina
25 aprile 1945 infuria la battaglia in città si combatte vicino alla prefettura, in via Statuto, in Città Alta, sulle mura si cerca di snidare i cecchini,  lungo via Roma, dove c’ è il comando tedesco, ma soprattutto in Via della Milizia  nei pressi dell’ Accademia Carrara, dove si trovava la sede della G.N.R.. I combattimenti durano un paio di giorni. 
Per i soldati e i cittadini che aderirono alla R.S.I. sono giorni terribili, ha decine dopo sommari processi sono passati per le armi, gran parte delle fucilazioni avviene in viale Pirovano, vicino al muro del cimitero.
26 aprile 1945- la O.P. nel tentativo di opporsi ai partigiani che occupano la prefettura perde due uomini i militi Gian Franco Agazzi e Isidoro Pezzotta
26 aprile 1945- la O.P. incolonnata esce da Bergamo
26 aprile 1945- i partigiani  occupano la prefettura e insidiano il prefetto Ezio Zambianchi, socialista, come stabilito in una precedente riunione clandestina
26 aprile 1945- a Valgoglio dopo lunghe torture viene ucciso Angelo Testa
27 aprile 1945- a Bergamo gli scontri a fuoco avvengono dappertutto, in centro in periferia sulle strade che affluiscono alla città, vengono uccisi  fascisti a Longuelo, Seriate, Caprino Bergamasco, Schilpario a Sarnico e in numerosi altri paesi
27 aprile 1945- il comando tedesco si arrende
27 aprile 1945- viene occupata la casa del fascio e l’ ufficio postale
27 aprile 1945- a Seriate, suo  paese di residenza, venne fucilata l’ ausiliaria Alberta Sacci insieme all’ ausiliaria Giovanna Vecchi
27 aprile 1945- la stampa locale riporta l’ arresto di 255 arresti
27 aprile 1945- vengono uccisi Alfredo Subrizi, maestro della banda musicale del comando provinciale, Riccardo Pedregnana, il cap. Antonio Martino, Ulisse Beretta, Mario Epis, Venanzio Reposo prelevato sul Sentierone da alcuni partigiani e fucilato immediatamente nel cortile della prefettura  ma non essendo morto all’ istante viene finito con alcune pugnalate , Giuseppe Fenili, Mario Farina e Augusto Salvani
28 aprile 1945- lo scultore Francesco Spangher viene prelevato da esponenti del C.N.L. di Città Alta e gettato vivo in una botola della Rocca
28 aprile 1945- viene ucciso il prof. Venturino Venturini di sessantuno anni insegnante presso il liceo, prima di morire chiese di indossare gli occhiali per vedere chi lo uccideva, il suo carnefice  rubò come ricordo il suo orologio e la penna stilografica
28 aprile 1945- a Seriate fra i numerosi fascisti uccisi vi è anche il fratello  di Alberta Sacchi , il milite scelto Plinio Sacchi
28 aprile 1945- grazie anche alla mediazione del Vescovo Monsignor Bernareggi, le truppe tedesche comandate dal capitano Fritz Langer si arrendono e ottengono il salvacondotto.
28 aprile 1945- a Rovetta si compie la strage dei quarantatre legionari della “Tagliamento” tutti giovanissimi, l’ età media era di diciotto anni,  che si erano arresi inermi,  fucilati presso il muro del cimitero. Fra gli uccisi vi erano quattro sedicenni e due coppie di fratelli antonio e Vincenzo Fontana e Giuseppe e Mario Randi
29 aprile 1945- centinaia di donne, accusate di collaborazionismo,  vengono arrestate e detenute per mesi nel carcere di Sant’ Agata
29 aprile 1945- muore all’ ospedale di Bergamo l’ ausiliaria di diciannove anni Giuseppina De Glan
29 aprile 1945- a Urgnano vengono prelevati una decina di fascisti, i fratelli Giuseppe e Cipriano Pilenga, Luca Cristini podestà del paese, il brigadiere Luigi Donati, Ruggero Lamacchia, Davide Marchiondelli, il milite Mario  Muratti, il milite Giambattista Nozza e il maresciallo Giuseppe Piovani. Vengono portati al cimitero di Bergamo e immediatamente fucilati
30 aprile 1945- il milite Giovanni Pagani muore all’ ospedale a seguito delle botte ricevute
30 aprile 1945- all’ albero “Moderno” nel viale della stazione viene istituito un “tribunale del popolo”
2 maggio 1945- la stampa locale riporta l’ arresto di 250 persone all’ ora, affollati in condizioni inumane nella caserma “Seriate” luogo di raccolta della maggioranza dei detenuti,  nella “Nullo” di via Pitentino  e nelle carceri di “Sant’ Agata”. In provincia centinaia di detenuti a disposizione del C.N.L. attendevano il loro destino
3 maggio 1945- il milite scelto Angelo Gusmini viene seviziato nel collegio San Alessandro per otto ore prima di essere ucciso
3 maggio 1945- a Arcene muore a bastonate il brigadiere Filippo Pezzotta
4 maggio 1945- Lorenzo Mandello e l’ operaio Aldo Camisacca vengono uccisi a Gornate d’ Adda
5 maggio 1945- a Caravaggio viene assassinato l’ ing. Michele Soliveri direttore della “Magneti Marelli” di Sesto S. Giovanni
8 maggio 1945- a Algua di Zogno vengono uccisi per opera dei partigiani otto fra ufficiali, sottufficiali e soldati della G.N.R. disarmati già il 26 aprile, furono uccisi tra gli altri il ten. Gabriele Taussig, il brigadiere Valerio Zanier
10 maggio 1945- in città a Colle aperto viene prelevato dalla sua abitazione Ottavio Annino del quale non si troverà più traccia, così pure per Luisa Locatelli
11 maggio 1945- il brigadiere della G.N.R. Giuseppe Battaglia viene prelevato dai partigiani della “Mameli” . Dopo qualche anno la moglie otterrà la dichiarazione di morte presunta
12 maggio 1945- Alessandro Zanoletti, podestà di Nozza  viene prelevato dalla sua abitazione e ucciso
16 maggio 1945- a Crescenzo spariscono quattro fascisti prelevati a Romano di Lombardia, l’ ing. Carlo Finazzi, podestà, l’ avv. Antonio Mauseri segretario del fascio, e i militi Paolo Primini e Augusto Brina
17 maggio 1945- a Gazzaniga tre partigiani prelevano Lorenzo Rubino, Mario Benedini, Giovanni Battista Gualco, Livio Benvenuti, Giovanni Camera e Giuseppe Magni, giunti a Endine Gaiano vengono uccisi a mitragliate, durante la sparatori due militi riescono a scappare ma vengono ripresi a Lovere e fucilati
17 maggio 1945- il quotidiano “Eco di Bergamo” esce con un articolo dal titolo “Basta per carità” a proposito degli ennesimi ritrovamenti di cadaveri di fascisti in tutta la provincia
18 Maggio 1945- a  San Pellegrino, S. Giovanni Bianco, S. Omobono Imagna  e a Capralba avvengono altre uccisione collettive di appartenenti alla G.N.R.
19 maggio 1945- viene arrestato a Torre de Busi il cap. Aldo Resmini  che dopo atroci sevizie viene ucciso, esistono fotografie della salma nelle quali si evidenzia l’ atroce trattamento a cui fu sottoposto compresa l’ enucleazione di un occhio
21 maggio 1945- a Schilpario, viene prelevato dai partigiani  Mario Bendotti, portato a Como e “suicidato” in carcere
23 maggio 1945- a Valtesse viene ritrovato un cadavere non identificato di un presunto fascista, sempre nella notte in via Ponte Pietra viene assassinato un altro presunto fascista
28 maggio 1945- a Bergamo in via Roma viene prelevato e ucciso Carlo Fodera
1 giugno 1945- comincia a funzionare la Corte d’ Assise Straordinaria con il processo contro il ten.gen. Mario Griffini ed il col. Vincenzo Cerzosimo, condannati a trenta e venticinque anni. La corte d’ assise cessò il 24 novembre 1947. In totale ci furono 180 processi con 312 imputati
3 giugno 1945- il col. Paolo Turci viene bastonato a sangue e gettato nella fontana del viale della stazione di Bergamo
29 giugno 1945- Ettore Montalbano milite della G.N.R. muore “suicida” in una cella della caserma”Nullo"
7 luglio 1945- nella notte viene prelevata e uccisa Rachele Adelaide Mariani a Gornate d’ Adda

1944 - BERGAMO  
PARTITO NAZIONAL SOCIALISTA


 Nella caserma “Nullo” di via Galgario  e nelle carceri di “Sant’ Agata” in  città Alta, dopo il 25 aprile vengo portati 350 fascisti, a disposizione del C.N.L., 
 detenuti in condizioni inumane che attendono il loro destino

 BERGAMO REPUBBLICANA 6 NOVEMBRE 1944
IL MITRAGLIAMENTO DEL PIROSCAFO SUL LAGO D' ISEO


BERGAMO REPUBBLICANA 1944/1945
ALCUNI ARTICOLI SUGLI ADERENTI ALLA R.S.I. UCCISI IN AGGUATI




L’ ULTIMA LETTERA ALLA MOGLIE DI SILVIO MONGE DELLA “OP”
FUCILATO A FONTEGNO IL 26 LUGLIO 1944
SILVIO MONGE nato a Ranica (Bg) il 16 Luglio 1910, per la sua stessa età è stato lontano dalle lotte politiche del dopo guerra 1915/18. Nel 1940 è chiamato alle armi e presta servizio con fedeltà e onore. Dopo l’ 8 Settembre fa la sua scelta conforme  agli ideali fino allora vissuti aderendo ma, è lontano da ogni faziosità intollerante e crudele propria della guerra civile. A Ranica gli ideali di religione e Patria  hanno sempre avuto cultori che hanno dato esempio di ammirabile dedizione. Anche dopo l’ 8 Settembre, i fedeli di “Onore e Sacrificio” sono stati numerosi e molti i Caduti. Tra essi si ricorda il sacrificio di Virgilio Scarpellini, fratello di un combattente disperso in Russia e caduto egli stesso, fucilato dagli alleati, perché faceva parte dei “Servizi Segreti” della R.S.I. : fucilato in una cornice di così alto fervore religioso da destare ammirazione fra gli stessi fucilatori. Ne vanno dimenticati i suoi fratelli di fede : Orlando Cortinovis, prelevato dal seno della famiglia nel Febbraio 1945 e fucilato a Monte di Nese; Gualtiero Scarpellini catturato dai partigiani a Cerete insieme a Silvio Monge e ucciso prima di lui. Ne forse la mirabile schiera è completa qui. Comunque pieno di sacrificio è stato l’ esempio di serenità umana e cristiana che hanno dato i Caduti di Ranica tra l’ 8 Settembre e il 25 Aprile. Qui sotto è riportata la lettera di Silvio Monge che ha scritto alla famiglia prima di offrire il petto ai mitra avversari.
                                                                                        24 Luglio 1944
Carissima moglie,
quando questa mia ti giungerà io non sarò più. Al momento del trapasso un pensiero mi conforterà: la promessa certa che nessuna rappresaglia sarà fatta contro di te e i miei cari. Sono stato ferito e, malgrado sia ben curato e trattato, sento che la mia fine è vicina. Ho chiesto ed ottenuto i conforti religiosi e tu non puoi immaginare quale salutare effetto questi abbiano prodotto sul mio fisico e sul mio morale. Mi sento tranquillo perché so che la mia condotta è sempre stata onesta: questa onestà è l’unica eredità che lascio a te, ad Angioletta e al piccolo che verrà alla luce quando io non sarò più. La mia vita, gli anni migliori di essa dedicati alla Patria non mi hanno dato la possibilità di circondarmi di quelle agiatezze che, sposandoti, mi ero ripromesso di dare a te e ai miei cari. Per te ho chiesto a Dio la forza e la rassegnazione di sopportare le contingenze della vita, che a te auguro scevra di ogni asperità. Dovrai combattere per vivere, dovrai lavorare; sii forte e sappi che se il destino ciò ha voluto, non devi maledire la persona che tale destino ha procurato. Per i miei figli ho chiesto a Dio un amore ed una venerazione che sappia colmare il vuoto che lascia la mia persona; per essi invoco la massima onestà e l’ amore per la propria Patria, scevro questo amore da ogni ideologia politica traviata. Siano sempre politicamente sani e giusti; amino il prossimo come se stessi e sia da loro lontano l’ odio di parte. Spero la mamma sappia sopportare il terribile colpo di questa notizia; la sua bontà le merita una lunga esistenza priva di dolori che io non le ho saputo evitare. Porgo il mio saluto al fratello Bruno e sorelle, che tutti accomuno oggi professando il mio profondo affetto; a loro chiedo per te l’ appoggio morale che io non ti posso dare.
Dal cielo veglierò su di te ed in ogni tua decisione sappi che ti sarò sempre vicino con tutto il mio amore. Sii  forte.
                                                                                                                                  Silvio

Dal libro “Lettere dei condannati a morte della R.S.I.”

PALAZZO FRIZZONI SEDE DEL PODESTA'
Il 17 settembre 1943 Carlo Vitali, che dopo il 25 luglio era stato sostituito da Sereno Locatelli Milesi, ridiventa Podestà. Rimane in carica solo tre giorni, poi si dimette per ragioni di salute ed è sostituito da Antonio Berizzi, cui dal novembre 1944 subentra Giovanni Guattani.

SANT' AGOSTINO
SEDE DEL 42° DISTRETTO MILITARE DI BERGAMO

VIA GARIBALDI 25 – SEDE DELLO STATO MAGGIORE 
DELL’ ESERCITO DELLA R.S.I.
Fu la sede dello Stato Maggiore dell'Esercito della RSI. Capo di stato maggiore fu il generale Gastone Gambara, che alloggiava a Palazzo Pesenti, in via Porta Dipinta. Il 13 marzo 1944 gli succedette il generale Archimede Mischi. Non risulta nella bergamasca presenza permanente di reparti operativi dell'esercito.
VIA SUARDI - CASERMA SCOTTI
SEDE DEL PRIMO SQUADRONE AUTONOMO DI CAVALLERIA

VIA ANGELO MAI ANGOLO FORRO  –  OPERA NAZIONALE BALILLA
In quest'edificio edificato nel 1932 su progetto di Bergonzo e dedicato a Sandro Italico Mussolini, figlio di Arnaldo, fratello del duce, ebbe sede l'Opera Nazionale Balilla e quindi la GIL. Dopo l'8 settembre 1943, Renato Ricci, comandante della GNR e già responsabile dell'ONB, organizzò gli Avanguardisti moschettieri, i 15-18enni che fuggivano da casa per arruolarsi, ponendoli alle dipendenze del comando generale della GNR. I giovani ebbero uniforme simile alle altre dei reparti combattenti, ma si distinsero per le fiamme bianche sul bavero della giubba, dalle quali trassero il nome

CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Sede del 612° Comando provinciale della Guardia nazionale repubblicana.

CASA DEL FASCIO – SEDE DEL PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO
Edificata sull'area dell'ex ospedale San Marco su progetto dell'architetto Alziro Bergonzo e inaugurata nel 1938, la Casa del fascio fu sede del Partito fascista repubblicano. Nell'estate del 1944, il partito si trasformò in struttura militare e divenne IX Brigata Nera 'Giuseppe Cortesi', in memoria del segretario fascista di Lovere ucciso dai partigiani nel corso dell'azione del 29 novembre 1943. Vi  anche il laboratorio fotografico della Luftwaffe e dal dicembre 1944 il Comando presidio aeronautico della R.S,I.

1943
 MANIFESTAZIONE ALLA CASA LITTORIA

VIALE VITTORIO EMANUELE 26  
SEDE DEL COMANDO TEDESCO
Su quest'area sorgeva un edificio che fu sede del comando bergamasco, guidato dal capitano Langer. L'ufficio di Bergamo dipendeva dalla sede di Milano del capitano Theo Saevecke e quindi dall'Ufficio IV di Verona

"MILANO SERA" DEL 19 FEBBRAIO 1946

 IL CONVITTO “BARONI” IN VIA PIGNOLO
NEL 1943 FU REQUISITO DAI TEDESCHI 
DIVENTANDO LA LORO BASE OPERATIVA NELLA BERGAMASCA




NELLA  CASERMA “UMBERTO I°" E L 'ADIACENTE "COLLEONI"
ORA MONTELUNGO”  SI INSEDIARONO NEL 1943,
I SOLDATI TEDESCHI A PRESIDIO DELLA PROVINCIA.
FU ANCHE SEDE DEL COMANDO PRESIDIO AERONAUTICO
DA CUI DIPENDEVANO DUE GRUPPI DI STANZA ALL' AEROPORTO DI ORIO AL SERIO

QUARTIERE GRUMELLINA 
CAMPO DI CONCENTRAMENTO  P.G. 62 PER I SOLDATI 
FATTI  PRIGIONIERI NEI BALCANI
Non tutti i prigionieri però risiedono nel campo di Grumello. Molti di loro sono assegnati ai diversi distaccamenti di lavoro dipendenti dal campo centrale.
Questo è l'elenco dei distaccamenti :
Distaccamento di Caravaggio
Distaccamento di Palosco
Distaccamento di Fontanella
Distaccamento di Passo Maniva
Distaccamento di Edolo
Distaccamento di Buccinasco
Distaccamento di Truccazzano, cascina Malombra
Distaccamento di Truccazzano, cascina Truccazzano 
Distaccamento di Villa D'Adda

VIA GALLICIOLI 3 - SEDE DELLA G.N.R.
Nell'ex collegio Dante Alighieri,  fu di stanza la 612a Compagnia Ordine Pubblico 'Bergamo' della GNR, nata nel gennaio 1944 dalla 14a Legione della Milizia. La componevano 150 uomini, al comando del capitano Aldo Resmini, che a 16 anni aveva partecipato alla marcia su Roma. 

DICEMBRE 1943-PIAZZA VITTORIO VENETO
LE FORZE ARMATE DELLA R.S.I. DI STANZA A BERGAMO RENDONO GLI ONORI DURANTE LA CERIMONIA DI GIURAMENTO

"LA VOCE REPUBBLICANA" 30 DICEMBRE 1943















I CINQUE FRATELLI MESSAGGI DI BERGAMO
TUTTI ARRUOLATI NELLE FORZE ARMATE DELLA R.S.I.



MARZO 1944- MANIFESTO FIRMATI DAL CAPO DELLA PROVINCIA 

1 APRILE 1944

 1944

MANIFESTO APPESO SU UN PORTONE DI CITTA' ALTA

4 NOVEMBRE 1943
PIAZZA VITTORIO EMANUELE III
VIENE INTITOLATA ALLA M.O. ETTORE MUTI

DA SINISTRA : ANGELO BERIZZI FEDERALE DI BERGAMO, UCCISO A VIMERCATE IL 29 APRILE - IL CAPITANO ALDO BONDIOLI UCCISO IL 28 APRILE - IL PROFESSOR  VENTURINI, NOTISSIMA FIGURA DI EDUCATORE, PURE LUI TRUCIDATO IL 28 APRILE - IL CAPITANO ALDO RESMINI, COMANDANTE DELLA COMPAGNIA "OP", TRUCIDATO DOPO ORRENDE SEVIZIE IL 19 MAGGIO


LE ULTIME LETTERE DI TRE CADUTI 

VENTURINO VENTURINI
è tra le grandi figure dei fedeli agli ideali del “ventennio”, che solo per questa fedeltà ideale, nell’ aprile/maggio 1945, vengono sacrificati. Nato a Bologna il 13 maggio 1886 da nobile famiglia romagnola, negli anni universitari è tra i seguaci di Giacomo Venezian, eroe del Carso. Anch’ egli partecipa alla prima guerra mondiale guadagnandosi delle decorazioni. Nel primo dopoguerra è a Bologna, accanto al martire Giulio Giordani, insieme al quale da vita ai Fasci di Combattimento. Lavora quale architetto a Bologna, a Reggio Emilia, a Bergamo, lascando varie opere. Nella campagna dell’ AOI è capitano d’ artiglieria dove si merita altre decorazioni. L’ 8 settembre del 43 si schiera con la R.S.I.. Solo chi ha avuto il bene di conoscere la sua bontà e il suo idealismo ha potuto valutare appiano lo spirito che ha mosso il Venturini alla scelta del settembre 43: non calcoli, non interessi d’ alcun genere, ma solo un alto senso del dovere, unitamente al proposito di portare tra i suoi una moderazione più che mai necessaria nel tremendo contrasto della guerra civile. Un “camerata” che è stato al suo fianco ha scritto: “ Membro della Brigata Nera di Bergamo fece servizio fino alla fine. La notte fra il 25 e 26 aprile fu in pattuglia, per tenere l’ ordine pubblico, dalla sera del 25 alle ore 5 del 26; naturalmente in divisa. Secondo gli ordini, alle 5 depose le armi alla Casa del Fascio e andò sempre in divisa a casa. La mattina del 30 aprile un gruppo di partigiani si presentò alla sua abitazione e, con la scusa di un interrogatorio, lo prelevarono. Alla moglie dissero: stia tranquilla fra mezzora è di ritorno. Forse meno di un’ ora dopo era fucilato in quel cimitero. ”Davanti alla morte non si è scomposto, ma facendo appello alla propria fede, ha chiesto il sacerdote. E’ accorso un frate cappuccino dal vicino convento che ha ascoltato la sua confessione e ricorderà poi a lungo la morte esemplare del Martire. Di lui Fra Ginepro scriverà “ Architetto e insegnante nei licei, uomo di vasta cultura e di sconfinato amor patrio. Era figlio di una camicia rossa di Bezzecca e continuò la tradizione risorgimentale della sua storica famiglia romagnola, combattendo tutte le guerre da volontario. Fu tra i primi seguaci di Mussolini che non abbandonò mai perché “non si volge chi a stella è fiso”. Questo motto leonardesco fu suo in ogni più duro cimento, anche quando di fronte al plotone di esecuzione” L’ Ordine degli architetti con lettera, che arriverà alla figlia dopo la fucilazione, dichiarerà: “E’ stata ampliamente esaminata la tua posizione: tu sei rimesso in pieno nell’ Albo degli Architetti, perché nessuna accusa è risultata a tuo carico.”
A testimonianza della nobiltà del Caduto dignitosamente espressa, ecco la lettera da lui inviata al Capo del Governo Benito Mussolini il 21 ottobre 1935 :
“Chiedo a V.E. il privilegio che la mia domanda di arruolamento volontario per l’ AO venga accolta.
“Chiedo di nuovo a V.E. il privilegio di sostituire il mio unico figlio maschio che nel ’17 medici inesperti lasciarono morire mentre mi trovavo fra le truppe operanti e che oggi sarebbe alle armi.
“V.E. sa che la mia famiglia romagnola ormai da sette secoli, ha qualche benemerenza nelle ultime tre generazioni precedenti la mia: nel colloquio del 4 ottobre ’32 a Palazzo Venezia V.E. lesse le parole del martire Ugo Bassi che chiamava il mio bisnonno avv. Giovanni padre della Nuova Italia; lesse un breve cenno storico che indicava mio nonno avv. Ferdinando come condottiero del popolo bolognese nella giornata dell’ 8 agosto del ’48; vide le parole del Carducci che esortavano i repubblicani di Ravenna a mandare in parlamento mio padre avv. Aristide, camicia rossa di Bezzecca del ’66 e che V.E. ha conosciuto.
“V.E. si degnò di riconoscere quel poco che ho fatto per l’ intervento, durante la guerra e come legionario nella Marcia su Roma.
“V.E. comprende quanto doloroso sarebbe per me, ultimo dei miei, di non prendere parte alla prima impresa dell’ Italia rinnovata dal Fascismo; impresa che la renderà per la prima volta grande nazione pienamente sovrana.

ALDO BONDIOLI
nato il 21 aprile 1909 a Bergamo, all’ entrata in guerra dell’ Italia è dottore in scienze agrarie, professore di scienze naturali e direttore tecnico di un’ importante ditta agricola della città. Quale ufficiale di complemento, è mobilitato ed inviato in Sardegna, come addetto alla difesa costiera. Resta colpito da ulcera gastrica e da malaria, i cui postumi lo rendono invalido; riprende quindi il suo posto di direttore nella ditta bergamasca. Arriva l’ 8 settembre e la funesta data determina anche in lui il caso di coscienza che lo spinge a riprendere le armi nelle BB.NN.. Gli viene affidato il Comando del Presidio di S. Martino de’ Calvi nell’ alta valle Brembana, dove assolve il suo duro compito con una rettitudine e moderazione che rivelano in lui un combattente leale e un cristiano esemplare. Episodi salienti ne fanno testimonianza. Un partigiano, preso con le armi in pugno e sottoposto ad interrogatorio, gli mostra una lettera della propria madre angosciata: il capitano Bondioli legge la lettera e dice al partigiano: Và da tua mamma e non venire più tra i piedi !”. La sorella Myriam un giorno gli manifesta il dubbio se a lui sia lecito esporsi a tanti pericoli, avendo moglie figli. “Sorella, stai tranquilla” risponde il capitano “ noi lo facciamo per la nostra Patria. Difendendo la Patria, difendiamo anche la famiglia.” Poco prima della catastrofe riceve da un comandante partigiano già suo amico e condiscepolo, l’ offerta di salvezza mediante sicuro occultamento. Egli risponde: “Davanti ai miei uomini non mi ritiro”.
Il 25 aprile il Bondioli riceve l’ ordine di portarsi con i suoi a Como: durante il tragitto viene a contatto con i partigiani che, anche per l’ interposizione di esponenti del clero, offrono la resa con la promessa di trattamento di prigionieri di guerra. Egli e i suoi depongono le armi. Sono appena arrivati a San Giovanni Bianco, che sono posti al muro pere essere fucilati. L’ intervento di un capitano dei Carabinieri riesce a impedire l’ eccidio. Non si conosce la sorte degli altri: è accertato soltanto che il Bondioli, tradotto a Bergamo e sballottato tra le carceri e la questura, dopo processo sommario, viene condannato a morte e fucilato il 28 aprile nel campo dell’ ex gruppo rionale “Mussolini”. Un testimone oculare, che da lontano ha potuto seguire i particolari dell’ esecuzione attesta che il condannato, appena posto al muro, si è voltato e ha presentato il petto alla scarica protestando così contro l’ iniqua condanna. La protesta si anche nella lettera da lui scritta poco prima alla mamma e alla moglie. Particolare degno di nota: per diversi anni nella data anniversario, si è visto cosparso di fiori per mano ignota il luogo dell’ esecuzione.
La lettera :
Cara mamma e Ducci
Mi stanno dicendo in questo momento che mi passeranno per le armi. Voi sapete quale fu la mia idea, che non fu mai quella del traditore della patria, che io ho sempre amato sopra ogni cosa.
Ti prego mamma: sii forte in questo supremo momento. E tu, Aida, cerca di non dimenticarmi. Dai un bacio alle piccole per me e di loro che siano buone e si ricordino del papà che tanto voleva loro bene.
Myriam cara, anche per te il mio caro saluto e un fraterno abbraccio. Ti prego di ricordarmi sempre e di fare del tuo meglio per aiutare mamma ed Alda.
Consegna la mia medaglietta a Alda perché la tenga per ricordo per Gemma, la nostra primogenita.
Desidererei essere sepolto vicino a papà, certo che prossimamente sarò a lui vicino, anche con lo spirito…
Saluti carissimi ed uno stretto abbraccio.
28 aprile 1945
Aldo

LAMBERTO BRINDESI di Bergamo è il primo o tra i primi bersaglieri della città che accorrono nelle formazioni della R.S.I.. Ha diciassette anni. Dopo un breve periodo di addestramento viene assegnato al Btg. “Mameli” che avrà tanti caduti sull’ appenino tosco/emiliano, tra l’ autunno ’44 e l’ inverno successivo nel contrastare l’ avanzata degli invasori. Il Brindesi è tra loro. S’ immola a Monte Acuto, sul Samoggia, meritandosi una medaglia al valore con la seguente motivazione:
“ Sempre primo e di esempio nei più cruenti combattimenti, cadde eroicamente colpito in pieno da una granata nemica mentre in piedi sulla postazione incitava i suoi camerati a resistere ad oltranza.” Monte Acuto 26 settembre XXII
La sua ultima lettera del 14 agosto, diretta all’ adorata madre, è un documento eloquente della sua dedizione alla Patria:
In una precedente lettera ti dicevo che eravamo in attesa di uno spostamento verso nord. Inaspettatamente una mattina, alla tappa di marcia, è arrivato il Duce che ha passato in rivista il battaglione. Alla nostra richiesta del combattimento ha risposto che ci avrebbe pensato lui. Oggi perciò noi, non tutti, ma una parte, la migliore, ci disponiamo ad andare in prossimità del fronte, armarci ed entrare finalmente nella mischia. Al comando sempre dei nostri ufficiali, cioè del Ten. Dani e del S. Ten. D’ Ancona, faremo tutto il possibile e più del possibile! Il nostro sogno si è così avverato. Finalmente si delinea per noi il combattimento cui tanto aspiriamo. Lo spirito è esuberante, la salute è ottima, le forze sono in piena efficienza. Speriamo che tutto vada bene. Iddio mi assista e assista sempre la mia carissima mamma. Un bacione affettuosissimo
Tuo Lamberto                                                                                                            

ROSA E CORTESI I PRIMI CADUTI DELLA R.S.I. NELLA BERGAMASCA

BERGAMO REPUBBLICANA 
PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE

LOVERE 29 NOVEMBRE 1944
COMMEMORAZIONE DEL I° ANNIVERSARIO
DELLA MORTE DI PAOLO ROSA E GIUSEPPE CORTESI
LOVERE 29 NOVEMBRE 1944  
I° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI ROSA E CORTESI
MESSA AL CAMPO OFFICIATA DAL CAPPELLANO DELLA TAGLIAMENTO 

LAPIDE IN MEMORIA DI PAOLO ROSA


2 IMMAGINI DELLA LA BRIGATA NERA "G. CORTESI"


Del 1945 citiamo i combattimenti di metà aprile contro i Transcaucasici, nella zona di Monte di Nese. Si tratta di un Reparto di Russi dell’Azerbajan, comandati da un certo Savarof, proveniente dai rastrellamenti dell’Oltrepo pavese…..La Resistenza avvicina questi uomini e ne sollecita la defezione, col risultato che 867 elementi si danno alla macchia. La 9° Compagnia della Brigata Nera “Cortesi” ha sentore di qualcosa, ed interviene; durante un approccio, i disertori aprono il fuoco proditoriamente, e nel combattimento cadono, da parte italiana, il Tenente Salvi e lo squadrista Rinaldi, mentre altri uomini restano feriti….La Compagnia OP interviene con l’appoggio di nuclei germanici e con risultati positivi. I Transcaucasici sono molto armati, ma disorganizzati, e quindi subiscono forti perdite, che si sintetizzano in 114 caduti e circa 300 prigionieri”

(Teodoro Francesconi, “RSI e guerra civile nella Bergamasca”, Milano 2006)

GIANNI FAVETTINI  UCCISO DAI PARTIGIANI IL 20 LUGLIO 1944


 I FUNERALI

Notizia relativa a "Ordine e spirito Pubblico" a Bergamo riguardante "Favettini Gianni", contenuta Nella pagina 3 del Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana 
del giorno 10 agosto 1944

" L' ECO DI BERGAMO 24 LUGLIO 1944

S. T. GINO LORENZI
UCCISO E CROCIFISSO DAI PARTIGIANI IL 4 MAGGIO 1945


L' "ECO DI BERGAMO" DEL 16 MAGGIO 1945
EDITORIALE DAL TITOLO "BASTA PER CARITA'"
A PROPOSITO DELL' ENNESIMO RITROVAMENTO
DI FASCISTI UCCISI E ABBANDONATI SULLA PUBBLICA VIA
Dopo l’ingresso degli angloamericani, dal 26 aprile, cominciarono gli arresti e le fucilazioni. “L’Eco di Bergamo” uscì il 27 aprile 1945 con il titolo: “Bergamo nelle mani dei Patrioti”. Giovanni Rampinelli di 33 anni  venne ammazzato sul Sentierone. Giuseppe Setti, venne assassinato davanti al teatro Donizetti, Mario Di Stefano, di venticinque anni  fu ucciso in via San Giovanni, all’incrocio con via Pignolo, portato all’ ospedale morì poco dopo. Alcuni fascisti che non si volevano arrendere  si asserragliarono  nell’istituto Vittorio Emanuele II, dalle finestre sparavano ai partigiani che li circondavano. Nonostante l’ appello lanciato Il 30 Aprile dal  prefetto Ezio Zambianchi le uccisioni continuarono. Sempre il  30 aprile vennero eseguiti trenta arresti, tra questi Angelo Quaglia, poi fucilato. Nonostante il coprifuoco e gli appelli del C.N.L. e delle autorità militari gli ultimi giorni di Aprile e i primi di Maggio, in città e nella provincia, vi furono numerosi morti, tra questi lo scultore Francesco Spangher. Un altro fu  Venturino Venturini, professore di disegno al liceo. Nel registro del cimitero di Bergamo i nomi dei morti di quei giorni che  risultano sono un’ottantina. Padre  La mattina di lunedì 30 Aprile,  Padre Ferruccio Gargantini al tempo aveva tredici anni, passando per via Serassi: «C’era tanta gente lungo il muro del cimitero, allora mi sono fermato, e ho visto tutti quei morti, li stavano portando via con le carriole, li portavano al cimitero».  La sera della  domenica del  29 Aprile al muro del cimitero vennero uccisi  Giuseppe Pilenga, Cipriano Pilenga, Luigi Donati, Giovan Battista Nozza, Dino Richelmi, Lorenzo Vecchi, Luca Cristini, Davide Marchiondelli, Luciano Angeretti. Tutti di Urgnano. Su “L’Eco di Bergamo” del 1° Maggio il direttore don Spada scriveva : «Tu mi dici: bisogna cacciar il diavolo adoperando la sua coda stessa! Cacciar via la violenza con la violenza, l’odio con l’odio. Ahimè! così la vita non ti par ridotta a un girone dell’inferno dantesco dove i dannati passano e ripassano, s’allontanano e ritornano, girando chiusi nello stesso implacabile cerchio?». Il 17 Maggio sempre “L’ Eco di Bergamo” riferendosi alle uccisioni esce con un articolo dal titolo “basta per carità”

ELENCO DEI MILITARI E CIVILI DELLA R.S.I. CADUTI PER CAUSE BELLICHE, DALL'OTTOBRE 1943 AL 25 APRILE 1945, PORTA 334 NOMI, 171 MORTI NELLA BERGAMASCA E 119 FUORI PROVINCIA, COMPRESI 4 CADUTI IGNOTI. I CADUTI DOPO IL 25 APRILE 1945, COMPRENDE 261 NOMI, 23 UCCISI FUORI PROVINCIA, 12 MORTI PER POSTUIMI COLLEGATI ALLE VICENDE DI QUELLE SETTIMANE, 7 SONO I MORTI NON IDENTIFICATI. L'ELENCO ESCLUDE 250 NOMI OMESSI


 6 LUGLIO 1944
IL BOMBARDAMENTO DELLA DALMINE
278 MORTI E OLTRE 800 FERITI


I PRINCIPALI ECCIDI NELLA BERGAMASCA

27 APRILE - SERIATE
LUCARELLI TARCISIO
SACCHI ALBERTINA
SACCHI PLINIO
VECCHI GIOVANNA LAURA

28 APRILE - ROVETTA
I 43 MILITI DELLA LEGIONE TAGLIAMENTO
ANDRISANO Fernando, anni 22
AVERSA Antonio, anni 19
BALSAMO Vincenzo, anni 17
BANCI Carlo, anni 15
BETTINESCHI Fiorino, anni 18
BULGARELLI Alfredo, anni 18
CARSANIGA Bartolomeo Valerio, anni 21
CAVAGNA Carlo, anni 19
CRISTINI Fernando anni 21
DELL'ARMI Silvano, anni 16
DILSENI Bruno, anni 20
FERLAN Romano, anni 18
FONTANA Antonino, anni 20
FONTANA Vincenzo, anni 18
FORESTI Giuseppe, anni 18
FRAIA Bruno, anni 19
GALLOZZI Ferruccio, anni 19
GAROFALO Francesco, anni 19
GERRA Giovanni, anni 18
GIORGI Mario, anni 16
GRIPPAUDO Balilla, anni 20
LAGNA Franco, anni 17
MARINO Enrico, anni 20
MANCINI Giuseppe, anni 20
MARTINELLI Giovanni, anni 20
PANZANELLI Roberto, anni 22
PENNACCHIO Stefano, anni 18
PIELUCCI Mario, anni 17
PIOVATICCI Guido, anni 17
PIZZITUTTI Alfredo, anni 17
PORCARELLI Alvaro, anni 20
RAMPINI Vittorio, anni 19
RANDI Giuseppe, anni 18
RANDI Mario, anni 16
RASI Sergio, anni 17
SOLARI Ettore, anni 20
TAFFORELLI Bruno, anni 21
TERRANERA Italo, anni 19
UCCELLINI Pietro, anni 19
UMENA Luigi, anni 20
VILLA Carlo, anni 19
ZARELLI Aldo, anni 21
ZOLLI Franco, anni 16

28 APRILE -9 GIUGNO - TREVIGLIO
BUFFARINI MARINO
CESARANI TOBIA
FERRARI MARIO
PACCAGNELLA STEFANO

28 APRILE - URGNANO
ANGERETTI LUCIANO
CRISTINI LUCA
DONATI LUIGI
MARCHIONDELLI DAVIDE
MORATTI MARIO
NOZZA GIOVANBATTISTA
PILENGA CIPRIANO
PILENGA GIUSEPPE
VECCHI LORENZO


3 MAGGIO - ARCENE
VINCENZO STEFANINI
ALDO CASTAGNERI
STEFANO POSSENTI
FILIPPO PEZZOTTA
GIOVANNI MANENTI
PACCAGNELLA FRANCESCO

8 MAGGIO – ALGUA DI ZOGNO
COSTANZI EGIDIO
DEGLI ESPOSTI FERRUCCIO
GIUNTINI GIUNTINO
LAMBERTI MARCELLO
LOPEZ ANGELO
PROIETTI C. GIANNI
ZANIER VALERIO
ZUCCONI ALBERTO

17 MAGGIO - ENDINE GAIANO
BENVENUTI LIVIO
MAGNI GIUSEPPE

30 APRILE 1945 - LOVERE
DE LUPIS AMERIGO
ACERI GIUSEPPE
ALETTO ANTONIO
FEMMININI GIORGIO
GIAMPORCARO VITO
MARIANO FRANCESCO

7 GIUGNO - LOVERE
LA PERA EMILIO
DE VECCHI FRANCESCO

CIMITERO DI BERGAMO CAMPO DEI CADUTI DELLA R.S.I.
Primi anni '50 -Tombe dei Caduti della R.S.I. lasciate ai margini del Cimitero
 1959 - Il Campo dei caduti della R.S.I. voluto e realizzato dalla Signora Adele Trevisan Arrigoni, delegata provinciale dell'Ass. Naz. Famiglie Caduti e Dispersi della R.S.I
1.11.1959 -  Le Orfane di Guerra rendono Omaggio 
ai Caduti della Repubblica Sociale Italiana

La Tomba dei sette Militi della G.N.R. delle Foreste
Trucidati l'8 maggio 1945 ad Ambria (BG)

NOVEMBRE 1943
CHIAMATA ALLE ARMI DEL COMUNE DI COSTA VOLPINO

DICEMBRE 1944 

"ECO DI BERGAMO" 25 LUGLIO 1944 
LA CONSEGNA DELLA FIAMMA ALLA BRIGATA NERA

MANIFESTO MURALE
AFFISSO IN CITTA' NELL' OTTOBRE 1943

BERGAMO 1944 A. XXII E.F.
BERSAGLIERI SCHIERATI DAVANTI ALLA CASA DEL FASCIO


1° plotone della 1^ Compagnia del Btg. "Mameli", già appartenenti al battaglione " Mussolini", a Bergamo nel febbraio 1944. Sono riconoscibili in primo piano da sinistra: Il Maggiore Vannata, il Colonnello Vittorio Facchini, i Sottotenenti Giuseppe D'Antona e Benito Facchini (figlio del Colonnello).

CITTA' ALTA - TEATRO SOCIALE
 SEDE DEL GRUPPO RIONALE FASCISTA

VIA ZAMBONATE 33
 SEDE DEL GRUPPO RIONALE FASCISTA

28-29-30-31 MAGGIO 1944 - A. XXII E.F. GHIAIE DI BONATE
" LE APPARIZIONI MARIANE"
In quella primavera, nel piccolo paese di Ghiaie di Bonate, una bambina asserì di aver visto la Madonna. Le manifestazioni si ripeterono nei giorni successivi, provocando l’invasione della località da parte di fedeli e curiosi, il contributo degli uomini della R.S.I. fu determinante perché a Ghiaie non si verificassero incidenti, perché fosse assicurato l’ordine pubblico e, addirittura, un supporto ai pellegrini che si riversarono in quella località. Fatti che dimostrano, inequivocabilmente, l’importanza e l’efficienza della struttura politico-civile-militare della Repubblica Sociale Italiana in Bergamo. Dal Capo della Provincia Rodolfo Vecchini, fino all’ultimo Agente della Polizia Repubblicana mobilitato per far fronte all’emergenza, vi fu una partecipazione attiva per assicurare il sicuro svolgimento delle oceaniche manifestazioni religiose.
ADELE RONCALLI PORTATA IN BRACCIO DAL MARESCIALLO SPREAFICO
DEI CARABINIERI DELLA R. S. I. TRA LA MOLTITUDINE DELLA FOLLA

CAMICE NERE IN PELLEGRINAGGIO 

IL LUOGO DELLE APPARIZIONI COME ERA NEL 1944



RELAZIONE  MENSILE SULLA SITUAZIONE POLITICA/ECONOMICA/MILITARE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
A FIRMA DEL QUESTORE CASADEI DI BERGAMO









Caserma "Seriate" nei pressi del Campo Sportivo "Brumana"

"BERGAMO REPUBBLICANA"DEL 29 OTTOBRE 1943 E DEL 24 MARZO 1944




















L'elenco dei caduti della Muti nei primi due mesi di attività, pubblicato sul nr. 3 
(maggio 1944) di "Siam fatti così", il giornale della Legione
Tra essi  Tasca Antonio originario di Bergamo caduto in un’imboscata

ULTIMA VISITA DI FARINACCI A BERGAMO
"GIORNALE DEL POPOLO 21 MAGGIO 1945"

L’ avvocato cremonese Roberto Farinacci un ras della prima ora del fascismo ritenuto il più tedesco di tutti i gerarchi, si trova coinvolto nei giorni della liberazione di Bergamo a fine aprile 1945.
Farinacci lascia Cremona con una colonna armata con l’ intento di dirigersi in svizzera e per raggiungere la sua meta prende la strada per Bergamo.
Nelle prime ore del 27 aprile è in prossimità di Seriate e temendo di imbattersi in qualche gruppo di “patrioti” prende la precauzione, secondo il suo punto di vista, di mettere in testa alla colonna motorizzata, come scudo protettivo, otto ostaggi feriti che avanzano tenendo le mani in alto.
A Seriate si sono schierati un gruppo di partigiani della 56 brigata Garibaldi. Farinacci e i suoi uomini sono costretti a fermarsi poi dalla colonna avanza un autocarro che sventola bandiera bianca.
Si pensa che a bordo ci siano  gli incaricati di condurre una trattativa ma dal mezzo a tradimento, parte una raffica di mitra che colpisce a morte alcuni patrioti. Improvvisamente  s’ accende una battaglia che termina, dopo alcuni minuti, per esaurimento delle munizioni  da parte dei partigiani che si ritirano dietro il greto del fiume Serio.
Farinacci riprende la marcia in direzione della città ed incontra all’ inizio di Borgo Palazzo  un frate cappuccino  che è espressamente inviato  a trattare il passaggio  da Bergamo.  Il religioso  si reca due volte in prefettura per definire tempi e modalità. La marcia riprende.
Alle ore 11,30  si sentono spari e s’ apprende che, in città, tedeschi e fascisti si sono arresi. Nella colonna c’ è del nervosismo e partono colpi d’ arma da fuoco. Nel frattempo giunge la notizia che è raggiunto un accordo : la colonna percorrendo le vie della periferia  e senza passare dal centro è autorizzata a proseguire in direzione di Como e gli otto ostaggi sono portati alla Clementina dove sono curati.
Alle ore 12 riprende la marcia. A Ponte san Pietro un altro frate cappuccino fungerà da mediatore. L’ artico termina con “Farinacci attenderà il suo destino e la giustizia sulla piazza di Vimercate”


NEGLI ANNI 1944/45 IL PAESE DI PONTE SAN PIETRO FU UNO DEI PRINCIPALI BERSAGLI DEI BOMBARDAMENTI ANGLO/AMERICANI. LA DISTRUZIONE DEL PONTE FERROVIARIO FU INFATTI UN OBBIETTIVO STRATEGICO. CI FURONO 35 VITTIME DURANTE LE SETTE INCURSIONI TRA IL LUGLIO 1944 E L’ APRILE 1945. 50 ABITAZIONI FURONO COMPLETAMENTE RASE AL SUOLO.
24 LUGLIO 1944
OTTO BOMBARDIERI COLPIRONO IL PAESE. QUATTRO FURONO LE VITTIME
20 OTTOBRE 1944
VENTIQUATTRO AEREI BOMBARDARONO LA ZONA INTORNO AL PONTE FERROVIARIO. VIENE COLPITO L’ OSPIZZIO DEI VECCHI. VENTUNO FURONO LE VITTIME
4 NOVEMBRE 1944
DICIOTTO AEREI BOMBARDARONO IL PONTE FERROVIARIO. VENNE DISTRUTTA LA PALESTRA “SANDRO ITALICO MUSSOLINI”. NON CI FU NESSUNA VITTIMA, MA IL GIORNO DOPO NEL RECUPERARE I SACCHI DI FARINA DALLE MACERI DELLA COOPERATVA LEGLER, ESPOSE UNA BOMBA CHE CAUSO’ LA MORTE DI DIECI PERSONE
1 GENNAIO 1945
OTTO BOMBARDIERI ABBATTONO L’ ARCATA DEL PONTE FERROVIARIO. LA LINEA FERROVIARIA FU RIATTIVATA IL CINQUE GENNAIO
3 GENNAIO 1945
VERSO SERA SI VERIFICO’ UN ATRO BOMBARDAMENTO, NON VI FURONO VITTIME
15 GENNAIO 1945
ALTRO BOMBARDAMENTO
22 APRILE 1945
ULTIMO BOMBARDAMENTO SUL PAESE . NON VI FURONO VITTIME

1944- IL PONTE SUL FIUME OGLIO 
VIENE BOMBARDATO DAGLI ANGLO-AMERICANI

GIANFREDO SCARPELLINI


CIMITERO DI BERGAMO 26-07-1944
I FUNERALI DEL MILITE DELLA OP
GIANFREDO SCARPELLINI UCCISO IL 24-7-1944
A SINISTRA IL CAPITANO RESMINI

ECO DI BERGAMO  24 LUGLIO 1944


1944 I CITTADINI DI BERGAMO
RENDONO OMAGGIO A UN FASCISTA CADUTO


Lamberto BRINDESI ha diciassette anni,
nato a Trieste si è trasferito con la famiglia e vive a Bergamo Alta, è tra i primi Volontari Bersaglieri della città che accorrono nelle formazioni della R.S.I. Dopo un breve periodo di addestramento viene assegnato al Btg. “Mameli” che avrà tanti caduti sull’appenino tosco/emiliano, tra l’ autunno ’44 e l’inverno successivo nel contrastare l’avanzata degli invasori. Lamberto è tra loro. S’immola a Monte Acuto, sul Samoggia, meritandosi una medaglia al valore con la seguente motivazione: “Sempre primo e di esempio nei più cruenti combattimenti, cadde eroicamente colpito in pieno da una granata nemica mentre in piedi sulla postazione incitava i suoi camerati a resistere ad oltranza.”

Monte Acuto 26 settembre XXII

5 NOVEMBRE 1944
LA STRAGE DELLA LA MOTONAVE “ISEO”
Lago d’Iseo – tratta Tavernola (Bergamo) – Siviano di Monte Isola (Brescia)
La motonave “Iseo” fu colpita alle ore 10.15 del 5 novembre 1944, una domenica, da una formazione di 9 bombardieri americani scortata da 3 cacciabombardieri. Il bilancio delle vittime è pesantissimo: 4 passeggeri, lanciatisi in acqua in preda al panico, annegano; altri 39 muoiono in seguito all’esplosione; i feriti sono 76. Muoiono solo civili, cittadini di Tavernola, Predore, Sarnico, Lovere, Riva di Solto, Vigolo, Castro, Sale Marasino, Mont Isola, Iseo, Marone e Pisogne.


La saletta dell’Iseo con i segni del mitragliamento 

I nomi delle vittime:
Adele Archetti, 27 anni, di Monte Isola-Agostina Archetti, 33 anni, di Iseo-Lisetta Barbieri, 9 mesi, di Iseo-Maria Barbieri, 9 mesi, di Iseo-Maria Belotti, 10 anni, di Vigolo-Francesco Bettoni, 53 anni, di Tavernola- Matilde Bianchi, 29 anni, di Sellere (Sovere)-Ornella Bianchi, 18 anni, di Iseo-Elvira Buffoli, 52 anni, di Iseo-Giuseppe Carrara, 20 anni, di Iseo-Nidia Carta, 36 anni, di Lovere-Maria Colosio, 7 anni, di Monte Isola-Paolo Dorta, 71 anni, di Iseo-Giuseppe Falciola, 21 anni, di Lovere-Carla Fiorina, 14 anni, di Riva di Solto-Angelo Frattini, 36 anni, di Castro-Teresa Guizzetti, 17 anni, di Monte Isola-Bernardina Inverardi, 14 anni, di Iseo-Anna Maria Lojodice, 1 anno, di Tavernola-Marino Lojodice, 39 anni, di Tavernola-Vincenzo Lojodice, 6 anni, di Tavernola-Maria Lussignoli, 31 anni, di Predore-Wanda Marilengo, 33 anni, di Iseo-Caterina Martinelli, 37 anni, di Vigolo-Brigida Mazzucchelli, 17 anni, di Monte Isola-Michele Mazzucchelli, 29 anni, di Monte Isola-Calogero Milia, 52 anni, di Iseo-Mario Negri, 19 anni, di Iseo-Luigi Nervi, 53 anni, di Riva di Solto-Bianca Pezzini, 28 anni, di Iseo-Antonietta Rivetti, 66 anni, di Marone-Antonio Rolli, 46 anni, di Riva di Solto-Antonia Scaramuzza, 58 anni, di Marone-Maria Serioli, 15 anni, di Sale Marasino-Giustina Silini, 33 anni, di Pisogne-Battista Stoppani, 29 anni, di Lovere-Luigina Viola, 32 anni, di Iseo-Angelo Zanotti, 30 anni, di Marone-Guido Zenti, 36 anni, di Riva di Solto-Lucia Ziliani, 21 anni, di Monte Isola-Maria Ziliani, 26 anni, di Monte Isola-Maria Ziliani, 32 anni, di Monte Isola


MONTE ISOLA  NOVEMBRE 1944 FUNERALI DI ALCUNE DELLE VITTIME 

 1943-cannone antiaerei dell'Esercito Italiano postato sul Colle Lochis a Mozzo 
in difesa della linea ferroviaria Bergamo Lecco Como Chiasso

1944-Militari Tedeschi Al Rifugio Albani
1944-Militari Russi a Clusone

“Il Patriota”, organo delle Brigate Matteotti, pubblica l’elenco nominativo e gli indirizzi di alcuni esponenti fascisti bergamaschi, segnalandoli alla giustizia partigiana

BERGAMO-APRILE 1945
I FUNERALI DI UN MILITE CADUTO 

CADUTI II Battaglione Volontari Bersaglieri  "Goffredo Mameli" 
IN EVIDENZA I CADUTI BERGAMASCHI

 CIMITERO DI ROVETTA
IL MURO DOVE VENNERO UCCISI I 43 LEGIONARI
11 NOVEMBRE 1947 : CIMITERO DI ROVETTA
 L' ESUMAZIONE DELLE SALME


LA TOMBA NEGLI ANNI 60

25 APRILE 1945
"Bergamo Repubblicana " Quotidiano del Partito Fascista Repubblicano 

26 APRILE 1945
L' ultimo numero di "Bergamo Repubblicana" 
  quotidiano del Partito Fascista Repubblicano

Il 26 aprile 1945 usciva l'ultimo numero di " Bergamo Repubblicana"
quotidiano del Partito Fascista Repubblicano.

Qui di seguito la trascrizione dell’articolo di fondo. Il tono è ben diverso rispetto a quello del giorno precedente in cui la situazione militare veniva definita “ fluida ma non critica “
INVITO ALLA CALMA

In queste dolci giornate di fine aprile gli avvenimenti si avvicendano turbinosi. Si svolge nel cuore della Germania la più grande battaglia che la storia ricordi ed indubbiamente il suo esito sarà decisivo agli effetti immediati della guerra.  Di ciò sono consce le parti in lotta, che si contendono accanitamente ogni palmo di terreno, versando fiumi di sangue per il possesso o la riconquista di un fortino, una casa sbrecciata, un muretto diroccato. Anche nella nostra martoriata Patria gli avvenimenti si susseguono con ritmo veloce ed i nervi degli Italiani sono tesi spasmodicamente, fin quasi a spezzarsi, mentre dalle fantasie più calde e sbrigliate escono a getto continuo notizie per lo più inverosimili od esagerate, le quali si diffondono fulminee, nella massa creando uno stato d’animo fuori dal normale. Si attendono gli eventi.
Chi aspetta le truppe che ai suoi occhi rappresentano la fine della guerra con tutte le sue più o meno benefiche conseguenze; chi spera che un miracolo possa verificarsi all’ultimo istante, che valga a risparmiare lutti e disastri. Non intendiamo oggi entrare in merito e neppure discutere sui diversi punti di vista anche perché non è il momento più adatto. Solo vogliamo dire una cosa. In questi anni di sofferenze, il nostro popolo - attore o spettatore di avvenimenti eccezionali - non ha certo dimostrato di possedere una superiore educazione morale. Per sua natura impetuoso ed irriflessivo, egli si è lasciato trascinare dalle alterne vicende di una lotta senza precedenti, lasciandosi dominare, anziché dominare gli eventi, dimostrando con ciò di non possedere una quadratura, e riconosciamolo pure, una spina dorsale quale si addice ad un grande popolo. Comunque, la popolazione bergamasca ha finora dimostrato di essere più a posto di quella d’altre regioni, in derivazione appunto del suo carattere piuttosto chiuso ed al suo temperamento non proclive alla facile esaltazione ed al subitaneo collasso. Ognuno ha la sensazione che gli avvenimenti stiano precipitando, poiché il nemico, forte di una schiacciante superiorità d’uomini e mezzi, si avvicina alle nostre terre. Non si possono fare previsioni su quel che potrà accadere. Si avvicina il momento culminante di una crisi destinata a lasciare tracce indelebili nei secoli avvenire, ma è da prevedere che se il popolo non dominerà i nervi, se non imporrà alla mente e al cuore la maggior calma e serenità, anche noi bergamaschi, che ci annoveriamo tra le genti più calme e serene viventi, su questa tribolata Italia, potremo assistere o partecipare ad avvenimenti gravissimi. Sia dato quindi il bando alle voci tendenziose, ognuno stia al suo posto, pensi ai fatti propri, si attenga agli ordini delle autorità. I religiosi facciano opera di distensione negli animi, le donne stiano nelle loro case, chi ha obblighi di lavoro li esplichi in tutta tranquillità. Gli eventi saranno quelli che saranno, ma se la popolazione non si lascerà trascinare dalla eccezionalità del momento e se ognuno penserà alle innumeri e gravi sofferenze che già affliggono il popolo e al molto sangue già sparso, gli eventi potranno evolversi senza che nuovi lutti, altro sangue, ulteriori sofferenze abbiano a verificarsi nella nostra amata Patria.

26 APRILE 1945-PIAZZA PONTIDA : 
I PARTIGIANI CERCANO DI STANARE
I FASCISTI RIMASTI IN CITTA'

26 APRILE 1945- PARTIGIANI IN VIA XX SETTEMBRE


      

BERGAMO - 29 Aprile 1945
Vengono trucidati, davanti all'ingresso del Cimitero di Bergamo,
 nove Fascisti prelevati nel vicino paese di Urgnano.
Cipriano PILENGA (nella foto)
Giuseppe PILENGA
Luca CRISTINI
Davide MARCHIONDELLI
Lorenzo VECCHI
Mario MORATTI
Giovanni Battista NOZZA
Luciano ANGERETTI
Luigi DONATI
Inoltre, è bene sottolineare che tutti vennero depredati degli averi
 (soldi e oggetti preziosi) e in qualche caso anche delle scarpe.

LOVERE - 26 aprile 1945 
Il Plotone Guastatori del 2° Battaglione (della Tagliamento) agli ordini del vicebrigadiere Amedeo De Lupis si arrese ai partigiani: furono rinchiusi in uno stabile vicino alla parrocchia di Lovere, dove subirono maltrattamenti. Il 30 aprile, il legionario Giorgio Femminini ottenne l’autorizzazione per sposarsi con Laura Cordasco, sorella di un suo commilitone. I due promessi sposi furono accompagnati in chiesa e avevano come testimone il vice brigadiere De Lupis. Ad un certo punto, durante la cerimonia, irruppe in chiesa un gruppo di partigiani non identificati, per fucilare i legionari. Furono uccisi tutti i militi presenti e vi furono anche due feriti tra i civili”
(Leonardo Malatesta in: AA VV - Le Forze Armate della RSI, Firenze 2012)

30 APRILE 1945

I PARTIGIANI SFILANO IN VIA T.TASSO


Il 2 maggio 1945 alla Torre dei Caduti, il colonnello David Morley  Fletcher, governatore militare alleato di Bergamo, parla alla popolazione bergamasca; alle sue spalle, con i pantaloni alla zuava, il Generale Raffaele Cadorna.

IL QUOTIDIANO "BERGAMO REPUBBLICANA"

IL QUOTIDIANO "LA VOCE DI BERGAMO"

Dopo il 25 aprile numerose furono le uccisioni sommarie perpetrate
 in Bergamo e provincia
Il maestro di musica Alfredo Subrizi, l’ impiegato statale Riccardo Pedregnana, il capitano Antonio Marino, l’ elettricista Ulisse Beretta, l' impiegato Giuseppe Fenili,  il meccanico Mario Farina, l’operaio Augusto Salvani, prelevato sul Sentierone e fucilato nel cortile della Prefettura, non essendo morto all’istante fu finito a  pugnalate. Lo scultore Francesco Spangher fu fatto precipitare dalla botola della Rocca. L’ assassinio del professor Venturino Venturini, di sessantotto anni, insegnante di liceo, che chiese di poter mettere gli occhiali per vedere in faccia chi lo uccideva. Il tedesco, cappellano militare cattolico, Hlins  Fastbander, fu trovato, con altri, sul retro del Cimitero Monumentale, luogo usato per le esecuzioni notturne. Ritrovamenti di salme d’assassinati avvennero in diverse località: Riccardo Pedregnana fu ucciso presso il cimitero di Valtesse, Mario Farino presso l’oratorio della stessa località, il Sottotenente Giovanni Jacobazzi, in via Tremana. In Castagneta il Tenente Massimo Guzzini e Agostino Santinelli, in Borgo Palazzo il Maggiore Emilio Lazzarini; sempre in Borgo Palazzo contro il muro dell’ospedale il Capitano Antonio Marino. A Rovetta, il 28 Aprile furono assassinati 43 giovani della legione Tagliamento: Il più vecchio dei legionari, Fernando Andrisan aveva 22 anni, il più giovane, Carlo Banci, ne aveva solo 15. Gli altri: Dilzeni, Fontana, Grippaudo, Marino, Mancini, Martinelli, Porcarelli, Solari, Umana avevano 20 anni. Cavagna, foresti, Fraia, Gallozzi, Garofolo, Rampini, Randi, Terranera, Uccellini, Villa, Zarelli, 19 anni. Bulgarelli, Bettineschi, Farlan, Fontana, Guerra, Pennacchio, 18 anni. Balsamo, Lagna, Piellucci, Piovaticci, Pizzitutti, Rasi, 17 anni. Dell’ Armi, Giogi e Mario Randi ucciso col fratello Giuseppe di 19 anni, 16 anni. Il 29 Aprile ad Urgnano furono prelevati i fratelli, Giuseppe e Cipriano Pilenga, il podestà Luca Cristini, il dipendente comunale Luigi Donati, gli impiegati Ruggero La Macchia e Davide Marchiondelli, il milite della G.N.R. Mario Muratti e Giuseppe Piovani, mutilato della prima guerra mondiale: tutti assassinati presso il cimitero di Bergamo. L’ 8 Maggio ad Algua, in Val Brembana, furono uccisi  il Tenente Gabriele Taussing, l’aiutante Giustino Giustini, il Brigadiere Marcello Lamberti, il Vice Brigadiere Valerio Zanier.  Il 17 Maggio ad Endine Gaiano, furono assassinati otto operai tra loro: Lorenzo Rubino, Mario Benedetti, Giovanni Camera e Giuseppe Magni.  Il 3 Maggio a Caravaggio fu ucciso l’ingegner Michele Solivari. A Romano di Lombardia il 16 Maggio  furono uccisi: Carlo Finazzi, Antonio Mansueri, Paolo Primi e Augusto Brina.  Il Capitano Aldo Resmini fu trucidato il 20 Maggio e il 28 Maggio fu assassinato sulla porta di casa il ragionier Carlo Fontana. La lista degli assassinati a Bergamo e in provincia sarebbe ancora lunga; le uccisioni accertate, perpetrate dopo il 24 Aprile, contano 247 persone. Innumerevoli furono i casi di fascisti “suicidati”.

L' ECO DI BERGAMO - 27 APRILE 1945

L' ECO DI BERGAMO - 28 APRILE 1945














L' ECO DI BERGAMO - 30 APRILE 1945

L' ECO DI BERGAMO - 1 MAGGIO 1945

IL GIORNALE DEL POPOLO 1 MAGGIO 1945 




















IL GIORNALE DEL POPOLO 3 MAGGIO 1945 

L' ECO DI BERGAMO 4 MAGGIO 1945

"ECO DI BERGAMO" DAL 28 APRILE AL 16 MAGGIO 1945

"CORRIERE ALATO" DEL 29 APRILE 1945